Il messaggio
L’invito dei curatori Maurizio Cilli e Stefano Mirti
Dopo un lungo percorso è giunto il momento di raccontare le due edizioni di Bottom Up!, un Festival di architettura nato con la consapevolezza che non esistono risposte predefinite, e che l’attitudine migliore è sempre quella di provare e sperimentare.
Due edizioni simili e differenti prefigurate su presupposti diversi, animate dalla necessità di costruire, attraverso il progetto, processi generativi di nuove opportunità a favore di modelli di committenza dal basso. Nella prima, abbiamo resistito alle difficoltà della pandemia e dato voce al desiderio dei cittadini di trasformare esigui frammenti di città. Nella seconda, comunità più robuste e consolidate hanno ragionato, attraverso il progetto, sul riverbero delle loro attività, fuori dalle loro “case”, sullo spazio pubblico e sul loro contesto più prossimo.
Abbiamo ricercato, fra la prima e la seconda edizione, le condizioni per garantire maggiore centralità e grado di responsabilità agli architetti selezionati, studi e collettivi provenienti da città diverse del Paese. Diciotto casi, undici nella prima edizione, sette nella seconda, ciascuno espressione di quanto l’Area Metropolitana e la Regione possano esprimere un catalogo di luoghi e tessuti sociali diversi, dalle sponde del Sangone ai versanti delle Alpi. Percorsi che ci hanno insegnato la complessità del fare città attraverso l’architettura, fragili traiettorie non prive di incertezze ripagate da istanti di vera perfezione.
Abbiamo scelto, per questa speciale occasione, di accogliervi in un luogo di grazia, le arcate di Porto Urbano ai Murazzi del Po. L’invito per le tre giornate del Festival è di condividere l’esperienza del nostro viaggio.
Ogni mattina, con due bus, vi accompagneremo a visitare i luoghi abitati dai desideri di Bottom Up! Al ritorno, dal pomeriggio sino a sera daremo spazio al racconto, dai nostri progetti ad altre voci, testimonianze da altre discipline e geografie percorse con attitudini che sentiamo affini. Al tramonto delle prime due sere faremo esperienza del mistero e di quanto la città sul fiume sia talvolta sorprendente. Per salutarvi e ringraziarvi tutti, la terza sera faremo festa.